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Il vaccino russo contro il coronavirus: “Non hanno rispettato le regole scientifiche”

È di oggi la notizia del vaccino contro il coronavirus lanciato dalla Russia. Un annuncio arrivato direttamente da Vladimir Putin il quale ha rivelato che la prima dose è stata somministrata alla figlia. Si chiamerà Sputnik, così come il primo satellite artificiale mandato in orbita attorno alla Terra, lanciato nel 1957 dall’Unione sovietica.

Cosa sappiamo del vaccino contro il coronavirus lanciato dalla Russia

Dubbi arrivano da Sergio Abrignani, ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore dell’Istituto nazionale di genetica molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi” il quale ha spiegato: “La gara l’avranno vinta, ma senza seguire le regole scientifiche perché non è possibile sapere se la vaccinazione funziona e soprattutto se ci sono effetti collaterali dal momento che la fase 3 è iniziata una settimana fa e in genere richiede un anno e mezzo di tempo. Anche accorciando i tempi occorrono almeno 4-6 mesi per dimostrare sicurezza ed efficacia su una platea di migliaia di volontari. Senza i dati di efficacia non si può procedere a una registrazione e a una vaccinazione di massa”.

Mancano evidenze scientifiche

La comunità scientifica internazionale è perplessa sulla volontà di Mosca di voler registrare il vaccino prima della fine della sperimentazione. Inoltre al momento la Russia non ha reso disponibile le evidenze scientifiche sul farmaco, dunque gli esperti non sono in grado di confermarne né la sicurezza né l’efficacia dichiarata dal Cremlino.


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