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Vaccino Covid: Pfizer “Italia avrà le sue fiale anche se ci fa causa. Nessun dirottamento verso Usa”

L’amministratrice delegata di Pfizer Italia, Paivi Kerkola, assicura che l’azienda farmaceutica continuerà a fornire il vaccino anti Covid anche nell’eventualità di una causa da parte dell’Italia. “Per quanto riguarda l’Italia, le dosi fornite la scorsa settimana sono state lievemente ridotte, ma già da questa settimana torneremo ad una regolare fornitura. Vale la pena di notare che in Italia stiamo distribuendo a circa 300 punti di vaccinazione, un numero tra i più alti in Europa”.

Pfizer: “Italia avrà le sue fiale anche se ci fa causa”

Anche davanti ad una ipotetica causa civile o penale, Kerkola assicura che l’Italia avrà le sue fiale. “Non intendiamo fare speculazioni su questo, ma continueremo a fornire il vaccino come previsto dagli accordi con la Commissione Europea e ad assicurare, inoltre, la fornitura di tutti i nostri farmaci e vaccini per i pazienti che ne hanno bisogno in Italia e negli altri Paesi”.
Pfizer – assicura Kerkola – rispetterà i contratti e i vaccini arriveranno. “L’attuale aumento della produzione, che andrà ad accelerare nelle prossime settimane, permetterà di soddisfare la domanda di dosi a livello globale, in un lasso di tempo breve e senza compromettere i nostri elevati standard di sicurezza e qualità. Questo sforzo ci aiuterà a rispettare gli impegni di fornitura in linea con gli accordi esistenti, che, ribadiamo, sono basati sulla consegna di dosi e non di fiale”.

Pfizer smentisce il dirottamento del vaccino verso gli Usa

Smentisce poi che i tagli siano dovuti al dirottamento degli stock di vaccino verso i Paesi che pagano il prezzo più alto, a cominciare dagli Stati Uniti. “No, non è vero. Il nostro obiettivo è garantire per le persone in tutto il mondo un accesso equo e sostenibile ai vaccini Covid-19”. E sulla differenziazione di prezzi è secca. “I nostri prezzi rimangono riservati. Abbiamo applicato principi per assicurare un accesso”. Quanto al taglio nelle consegne, Kerkola ribadisce la versione sulla ristrutturazione del sito belga di Puurs.

Considerata l’urgenza di dover vaccinare il maggior numero di persone possibile, abbiamo esplorato le alternative che potessero permettere di produrre un numero maggiore di vaccini entro il 2021 e ora crediamo di poter fornire circa 2 miliardi di dosi entro la fine dell’anno. Per ottenere ciò, è stato necessario potenziare lo stabilimento di Puurs, con un impatto temporaneo su alcune spedizioni che consentirà però di ottenere l’aumento dei volumi a partire da metà febbraio”.


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