Conto alla rovescia per il vaccino anti covid, l’Italia e l’Europa attendono la decisione dell’Ema, che potrebbe arrivare prima di Natale.
Le dosi che arriveranno nella prima tranche, secondo quanto ha dichiarato il Commissario per l’emergenza Arcuri, saranno 1.833.975. Di queste, 135.890 andranno alla Campania. Ecco la ripartizione delle dosi del vaccino covid alle diverse regioni.
Vaccino covid: la ripartizione delle dosi alle regioni
L’Europa, 76 anni dopo il D-Day, si prepara ad una delle battaglie più epocali mai sostenute dall’umanità, quella contro il covid. L’arma per sconfiggerlo è il vaccino, che nel V-Day vedrà una data simbolica, unica per tutti gli Stati europei, nella quale verranno somministrate tra 2mila e 10mila dosi, le prime in assoluto nel Vecchio Continente.
La situazione in Italia
Per quanto riguarda il nostro Paese, le dosi della prima tranche, che arriveranno entro l’inizio di gennaio, saranno 1.833.975, e verranno distribuite sul territorio direttamente dalla casa farmaceutica che lo ha concepito, la Pfizer. Il Commissario all’emergenza Arcuri, invierà una sorta di libretto informativo con le istruzioni che le Regioni dovranno seguire.
Le dosi regione per regione
Per ogni regione il quantitativo è stato stabilito in base ai dati sulla situazione epidemiologica dei singoli territori. Ecco la ripartizione:
- Abruzzo: 25.480
- Basilicata: 19.455
- Calabria: 53.131
- Campania: 135.890
- Emilia Romagna: 183.138
- Friuli VG: 50.094
- Lazio: 179.818
- Liguria: 60.142
- Lombardia: 304.955
- Marche: 37.872
- Molise: 9.294
- Bolzano: 27.521
- Trento: 18.659
- Piemonte: 170.995
- Puglia: 94.526
- Sardegna: 33.801
- Sicilia: 129.047
- Toscana: 116.240
- Umbria: 16.308
- Valle d’Aosta: 3.334
- Veneto; 164.278.
La seconda tranche
Per quanto riguarda la seconda parte della fornitura, la Pfizer ha garantito 2.507.700 dosi, e sarà da questa seconda tranche che prenderà il via anche la campagna vaccinale per il resto della popolazione, al di fuori delle categorie a rischio. I primi ad essere vaccinati saranno gli operatori sanitari, gli addetti delle Rsa e gli over 80.