Cronaca

Vaccino Covid: Sileri “da metà aprile 500mila dosi al giorno”

Il sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri ha annunciato che “da metà aprile arriveremo a 500mila dosi quotidiane” di vaccino anti Covid. Sileri ha sottolineato che “il sistema sta andando a regime. Da metà aprile, quando arriverà il vaccino Johnson&Johnson, quel mezzo milione di dosi quotidiane verranno garantite ai nostri cittadini“.

Vaccini: Sileri “quasi 9 milioni le prime dosi somministrate”

Finora, ha ricordato Sileri, “sono 10 milioni le dosi distribuite e quasi 9 milioni sono le prime dosi somministrate. La fotografia più interessante viene dai fragili e gli anziani, questi ultimi circa 3 milioni dei nostri cittadini sopra gli 80 anni hanno ricevuto il vaccino, almeno già una dose su i 4 milioni e 400mila purtroppo con diversità da regione a regione ed è qui che bisognerà cercare una uniformità per non creare nemmeno disparità“.

Non è possibile che in alcuni regioni gli anziani abbiano avuto accesso al vaccino e in altre si sia ancora indietro – ha aggiunto Sileri – Così come in alcune regioni vi sono delle aree in cui vi è una difficoltà di prenotazione, spesso si tratta di mal comunicazione o impossibilità di eseguire la prenotazione ma si tratta di numeri che stanno crescendo a vista d’occhio“.

“Rsa coperte quasi del tutto”

Il personale sanitario, circa 3 milioni di persone che lavorano nel comparto sanitario pubblico e privato hanno ricevuto già una dose, le Rsa hanno una copertura pressoché totale, e non vediamo più infezioni, è sporadico vedere infezioni nelle Rsa – ha sottolineato SileriCosì è nel personale sanitario e così sarà anche a distanza di due, tre settimane anche per gli over 80. Significa vedere in tre quattro settimane un notevole calo dei decessi per queste categorie di persone“.

Sileri: “AstraZeneca non sta onorando i contratti”

In merito alla situazione di AstraZeneca, Sileri ha affermato che la società non sta “onorando i contratti in maniera impeccabile. Il numero di dosi che ci hanno consegnato sono largamente inferiori alle attese. Capisco i problemi di produzione che hanno avuto – ha aggiunto il sottosegretario – ma questi problemi dovranno essere risolti il prima possibile per garantire all’Italia e a tutta l’Europa le dosi che erano nel contratto. Vigilare sui lotti che transitano per capirne la provenienza e la destinazione“.

Caso Anagni

Della vicenda relative agli oltre 29 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca trovate ad Anagni, ha spiegato Sileri, “ho saputo ieri dalla stampa durante un’intervista e ho risposto: dubito che ci possano essere 29 milioni di dosi imboscate, fosse anche una sola dose sarebbe sbagliato. Ad Anagni il vaccino veniva messo all’interno delle fiale, vuol dire che l’Italia ha la capacità di poter mettere il vaccino nelle fiale che poi vengono mandate in Belgio e distribuite altrove. Bisogna che vi sia chiarezza in tutto questo percorso“.

Vaccinazione a doppio binario

In merito a un mancato coordinamento tra Stato e Regioni sui vaccini anti-Covid, il sottosegretario alla Salute ha spiegato: “Partiamo da un peccato originale che fu fatto per la massima precauzione limitando AstraZeneca a coloro che erano sotto i 55 anni e questo accadeva i primi di febbraio. Poi AstraZeneca è stata portata a 65 anni e poi è stata liberata, e indicata per tutti. Questo ha creato due binari paralleli: due opzioni di vaccini, uno Pfizer e l’altro Moderna per gli anziani e fragili, e un vaccino per soggetti più giovani e in buona salute“.

È chiaro che si crea un binario parallelo e quindi si va a identificare quelle categorie in ottima salute, più giovani, a cui fare questo vaccino e quindi si inizia: personale scolastico – ha sottolineato – ma anche avvocati, e le Regioni hanno iniziato a darlo a coloro che sono in buona salute, lasciando per altro anche una finestra che è quella tra i 55 e i 70 anni fondamentalmente“.

(Fonte: SkyTg24)


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