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Vaccino Sputnik in Italia, Vaia: “Test anche per richiami misti”

Vaccino Sputnik in sperimentazione allo Spallanzani, che oltre a testarne l’efficacia contro le varianti, progetta anche una “nuova fase di ricerca” insieme ad altri vaccini per verificare la “potenziale efficacia di una strategia di vaccinazione mista”.
A spiegarlo è Francesco Vaia, direttore sanitario e generale dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani in un’intervista a ‘Repubblica’.

Vaccino Sputnik in sperimentazione allo Spallanzani

Abbiamo ricevuto i colleghi cinesi russi e siamo aperti a scambiare con i cubani – e lo facciamo in modo indipendente dai risultati di Ema e di Aifa. Il nostro è un discorso scientifico”, sottolinea ancora Vaia.

Dopo il primo incontro del mese scorso, tra 15 giorni scienziati del Gamaleya verranno a Roma, firmeranno un accordo di riservatezza con lo Spallanzani e scambieranno i dati raccolti. “Gamaleya – continua Vaia – ci invierà campioni di siero di persone vaccinate in Russia e fialette di Sputnik e noi ne testeremo l’efficacia protettiva contro le varianti inglese, sudafricana e brasiliana che abbiamo isolato e sequenziato qui. Il secondo grado di sperimentazione è con il vaccino ReiThera.

Non si tratta solo di vaccinare nuovi volontari. Stiamo progettando, come Inmi, una nuova fase di ricerca, che vedrà almeno 90 persone vaccinate con ReiThera, ricevere il richiamo con un altro vaccino, sia a Rna messaggero come Pfizer o Moderna sia a vettore adenovirale, come Astrazeneca o Sputnik. Lo scopo è verificare la fattibilità e la potenziale efficacia di una strategia di vaccinazione mista” aggiunge Vaia.


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