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Valanga di Rigopiano, attesa per la sentenza: chiesti 150 anni di carcere

È attesa per il pomeriggio di domani, giovedì 23 febbraio, la sentenza sulla valanga di Rigopiano. Oltre 5 anni dopo quella tragedia, arriverà la decisione del Giudice per le indagini preliminari, Gianluca Sarandrea.

Valanga di Rigopiano, attesa per la sentenza

La sentenza è attesa per il tardo pomeriggio: in mattinata l’ultima replica di uno difensori degli imputati, l’avvocato Daniele Ripamonti, che assiste Ida De Cesaris, dirigente della Prefettura di Pescara. Poi, la camera di consiglio e la sentenza.

Trenta gli imputati per la vicenda di Rigopiano, accusati a vario titolo dei reati di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi. Tra gli imputati, l’albergatore che non aveva chiuso la struttura, il sindaco di Farindola che non aveva garantito le strade pulite, i funzionari della Prefettura, che avevano sottostimato. E ancora, la funzionaria, in particolare, che proprio non aveva capito: all’Hotel Rigopiano siamo già passati, tutto a posto.

Il dramma di Rigopiano

Il 18 gennaio 2017, a seguito di una intensa nevicata (e sicuramente non a causa di una serie di scosse telluriche del terremoto del Centro Italia del 2016-2017, come sentenziato dal tribunale di Milano[6]), l’Hotel Rigopiano, ex rifugio e unico albergo della frazione, viene investito da una valanga di neve e detriti proveniente da una linea di cresta del Monte Siella (2 027 m). Fra le 40 persone presenti tra ospiti e personale, ne muoiono 29 e ne sopravvivono 11. I soccorsi possono giungere solo all’alba del giorno dopo, date le vie di comunicazione interrotte e la scarsa visibilità per gli spostamenti in elicottero.

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