Al grido di ‘assassini’ Pedro Sanchez è stato colpito alle spalle da un bastone, buttato fango su re Felipe e Letizia è scoppiata in lacrime: esplode la rabbia a Valencia, in Spagna. Ecco cosa è successo nella giornata odierna, domenica 3 novembre.
Valencia: Pedro Sanchez colpito da bastone, fango su re Felipe
Dopo cinque giorni di lotta contro il fango, la rabbia e l’indignazione degli alluvionati sono esplose oggi a Paiporta. Al grido di «assassini», i cittadini hanno lanciato melma e oggetti contro il re Felipe, la regina Letizia, il premier Pedro Sanchez e il governatore della regione di Valencia, Carlos Mazòn, in visita al luogo della devastazione causata dall’alluvione che ha colpito martedì la periferia sud di Valencia. «Fuera! Fuera!», hanno urlato mentre le autorità percorrevano a piedi la strada d’accesso alla zona colpita, dove sono state recuperate 72 delle 217 vittime finora accertate. Solo ieri, l’esercito aveva liberato la zona dai veicoli, cassonetti e mobili accumulati che bloccavano l’accesso a strade ed edifici dopo il disastro provocato dalla piena del torrente che attraversa il comune.
Nuove allerte meteo
Nel frattempo, nuove allerte meteo per piogge torrenziali sul litorale sud di Valencia, che sono riprese nel pomeriggio, minacciano ulteriori devastazioni nei comuni già in difficoltà e con la popolazione allo stremo. «Mazon dimisión!», hanno gridato i cittadini contro il governatore di Valencia, ritenuto responsabile per aver ignorato l’allerta meteo per 12 ore, lanciando l’allerta sui cellulari solo alle 20.11 di martedì, quando ormai la tragedia era già avvenuta.
La tensione, in aumento da giorni insieme alla stanchezza e alla frustrazione per i ritardi negli aiuti, è esplosa oggi con insulti rivolti ai monarchi, a Sanchez e a Mazon, che sono potuti arrivare mentre ai volontari era stato vietato l’accesso per non ostacolare i soccorsi. «La gente sta morendo e voi venite adesso!», ha esclamato una donna.
Cosa è successo
«Prendete una pala!», hanno urlato altri, mentre lanciavano buste piene di fango e bottiglie di plastica. Le forze dell’ordine hanno creato un cordone di sicurezza per proteggere i sovrani, affiancati anche da agenti a cavallo, mentre la folla continuava a premere in modo minaccioso. «El presidente del gobierno es un perro», si è sentito urlare, mentre un uomo ha tentato di colpire Sanchez con un bastone. A quel punto, le guardie del corpo, una delle quali è rimasta ferita alla testa, hanno attivato il protocollo di sicurezza e hanno caricato in fretta il premier sull’auto ufficiale, danneggiata e con i vetri rotti, per evacuare. In mezzo ai tumulti, re Felipe è rimasto per dialogare con i presenti. «Nessuno era preparato per una catastrofe come questa», ha dichiarato, mentre il governatore Mazon lo seguiva. Il re e la regina Letizia, colpita anch’essa da un proiettile di fango, hanno fatto appello alla calma, cercando di offrire parole di conforto.
«Esprimo tutta la mia solidarietà e riconosco l’angoscia e la sofferenza delle popolazioni», ha affermato Sanchez in una dichiarazione ai giornalisti, condannando però «ogni forma di violenza» e assicurando che «non distoglierà il governo dal principale obiettivo di salvare vite, recuperare i corpi e impegnarsi nella ricostruzione». «Dobbiamo comprendere la rabbia e la frustrazione delle persone», ha aggiunto Felipe in un video diffuso in serata. Nel frattempo, su Paiporta, Chiva, Aldaia, Carcaixent e altre località, la pioggia è ricominciata incessantemente. Sindaci e Protezione Civile stanno avvisando la popolazione di rifugiarsi ai piani alti degli edifici e di non uscire per nessun motivo, in un incubo che sembra non avere fine.