Il testo e il significato di Valerio Scanu, Io credo. La canzone è stata presentata alla gara per la partecipazione dell‘Eurovision 2022. Il ragazzo, che ha partecipato anni fa ad Amici, ha provato a vincere per la rappresentazione di San Marino.
Valerio Scanu, Io credo: testo
Io credo perché non si sa mai
credo di alieni che ci guardano dall’alto
che ci mandano i segnali
ai fantasmi nei castelli credo che anche gli animali
hanno un’anima
e che esiste un paradiso per i cani
che hanno amato i bambini, i bambini
Io credo perché non si sa mai
credo all’amore che oggi nasce dopo muore, poi rinasce
che si trasforma in qualcos’altro con tipo un fiore profumato
non si crea ne si distrugge
tutto quanto viene solo trasformato
solo il prato della vita, della vita
E faccio il segno della croce in una Sinagoga ripeto tutto il mio rosario
dentro una moschea
credo che Dio non si interessi della forma
lui pensa solo alla sostanza delle cose
mentre noi uomini purtroppo stupidi
ci interessiamo della forma, delle forme, della firma
Io credo perché non si sa mai
perché ho paura di chi non ha mai paura di sbagliare
credo al bene e quindi
credo che l’amore può salvare da tutto il male
che riconosco e che la notte
fa tremare ma per fortuna che c’è il tuo cuore…
il mio cuore
E faccio il segno della croce in una Sinagoga ripeto tutto il mio rosario
dentro una moschea
credo che Dio non si interessi della forma
lui pensa solo alla sostanza delle cose
mentre noi uomini purtroppo stupidi
ci interessiamo troppo delle cose inutili
E faccio il segno della croce in una Sinagoga ripeto tutto il mio rosario
Prego a la Mecca, a Roma, a Gerusalemme
il mondo fosse governato dalle mamme
non ci sarebbero più figli in guerra
su questa terra, su un’altra terra
Io prego perché non si sa mai
Il significato
Ecco quanto dichiarato dalla ragazza sul suo profilo Instagram: ”Questo pomeriggio ho fatto le prove del festival “Una voce per San Marino” e ora voglio mostrarvi in anteprima il testo della canzone in gara al festival… Un brano che nella sua semplicità desidera ancora una volta esprimere i controsensi di questo tempo: abbiamo bisogno più che mai di contenuti in questo mondo senza bussola”.