Il generale Roberto Vannacci potrebbe subire un pesante declassamento, rischiando di essere retrocesso al grado di soldato semplice. Il 25 settembre è fissata l’udienza presso il Tribunale Amministrativo Regionale di Roma per discutere della sua sospensione di 11 mesi, decisa dai vertici delle forze armate. Tuttavia, c’è anche un altro procedimento disciplinare in corso nei suoi confronti, che potrebbe concludersi a breve. Nonostante la sua attuale posizione di europarlamentare della Lega, Vannacci rischia di perdere i gradi militari.
Vannacci rischia il declassamento: può tornare soldato semplice
Questa nuova istruttoria non riguarda il suo primo libro, Il mondo al contrario, ma la sua seconda opera, Il coraggio vince, pubblicata il 12 marzo scorso, anche se con meno risonanza rispetto al primo. Secondo quanto riportato da Repubblica, il libro contiene riferimenti a missioni militari, rapporti con altri contingenti e interazioni con diplomatici, violando le regole interne delle forze armate che impongono il silenzio su ciò che avviene in servizio, a meno di specifiche autorizzazioni dai superiori. Vannacci non avrebbe richiesto tali permessi.
In una recente lettera al Corriere della Sera, Vannacci ha dichiarato di non escludere un possibile ritorno al servizio militare attivo, ma la realtà potrebbe essere diversa. Dopo la sospensione di 11 mesi, la sanzione successiva potrebbe essere la sua definitiva rimozione.
L’amministrazione militare, secondo le linee guida della Difesa, agisce per tutelare il prestigio, l’imparzialità e l’immagine dell’istituzione, prendendo provvedimenti disciplinari quando un militare non è più in grado di svolgere le sue funzioni con autorità e credibilità, o quando la sua presenza in servizio potrebbe disturbare il regolare svolgimento delle attività istituzionali. Per ora, sia l’esercito che il ministero della Difesa mantengono il silenzio sulla vicenda.