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La variante Delta preoccupa anche l’Italia | In quali regioni si è diffusa

In quali regioni in Italia si è diffusa la variante Delta del Covid: sintomi, come riconoscerla, e vaccini. Tutto quello che c'è da sapere

La variante Delta, già mutata in Delta plus, preoccupa anche l’Italia. La sua diffusione è in continua crescita, basti pensare che il 18 maggio, secondo quanto rilevato dall’Iss era all’1%, e che a metà giugno era già arrivata al 3,4%. Per arrivare subito dopo al 9%. A occuparsi del suo monitoraggio è l’Istituto Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli, sulla base delle sequenze depositate nella banca dati internazionale Gisaid.

In quali Regioni in Italia si è diffusa la variante Delta del Covid

In Campania è stato registrato il maggior numero di casi, 83 nel Vesuviano e 44 a Torre del Greco. In Lombardia la variante Delta è arrivata al 3,2%. In provincia di Sassari si sono contati 15 contagi, in Abruzzo almeno 5 e in provincia di Teramo 3. Questo ceppo non ha risparmiato altre regioni italiane. Infatti è presente anche in Piemonte, Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Puglia, Sicilia e Lazio. Proprio il Lazio, per cercare di raggiungere una maggiore protezione, ha deciso di anticipare i richiami delle vaccinazioni con AstraZeneca.

Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per il controllo delle malattie, ha spiegato che “sfortunatamente, i dati preliminari mostrano che la variante Delta può infettare anche individui che hanno ricevuto solo una dose dei vaccini attualmente disponibili. È molto probabile che circolerà ampiamente durante l’estate, in particolare tra i soggetti più giovani che non sono oggetto di vaccinazione: ciò potrebbe causare un rischio per chi non è completamente vaccinato”.

La Ammon ha inoltre aggiunto che la seconda dose di vaccino andrebbe inoculata nel più breve tempo possibile di intervallo, in modo da accelerare i tempi. Consapevole del fatto che “per raggiungere questo obiettivo è necessario uno sforzo significativo da parte delle autorità sanitarie pubbliche e della società in generale. Ma ora è il momento di fare tutto il possibile”. Per questo motivo il premier Mario Draghi ha esortato tutti a continuare con la campagna vaccinale in modo celere. In Italia l’attività di sequenziamento è ancora limitata e Carlo Federico Perno, direttore dell’Unità di Microbiologia all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha tenuto a sottolineare che “su questo aspetto resta molto da fare, ma c’è un impegno del Governo che speriamo si traduca in azioni concrete”.

Cos’è la variante Delta del Covid? Sintomi e come riconoscerla

La variante Delta, individuata per la prima volta in India, è conosciuta anche come variante VUI-21APR-01 o B.1.617 e presenta una serie di mutazioni tra cui la E484Q, L452R e P681R la cui presenza contemporanea desta molte preoccupazioni tra gli esperti. Il timore maggiore è che questo ceppo possa essere più contagioso e che presenti dei maggiori rischi di reinfezione.

Al momento tuttavia, precisa il ministero della Salute, non sembrano esserci delle evidenze che questa variante causi una malattia più grave o che i vaccini siano meno efficaci, in ogni caso sono in corso degli studi che hanno come obiettivo quello di capire in modo più preciso quale sia l’impatto delle mutazioni sul comportamento del virus, in modo da poter attuare degli interventi appropriati.

Lo studio

Un recente studio del Francis Crick Institute di Londra e pubblicato sulla rivista Lancet ha messo in evidenza come in seguito all’infezione dalla variante Delta sia stata rilevata una quantità di anticorpi neutralizzanti inferiore rispetto a quelli contro la forma originale del virus di Sars-Cov2. Inoltre gli studi attualmente pubblicati riferiscono anche una maggiore contagiosità, compresa tra il 40 e il 60%, rispetto alla variante inglese, conosciuta anche come variante Alpha. La variante Delta infine sembra comportare anche un rischio di ospedalizzazione maggiore (2,6 volte di più).

I sintomi della variante Delta

Per quanto riguarda i sintomi non sembrano esserci delle differenze significative rispetto alle altre varianti di Covid. Le persone affette dalla variante Delta quindi possono essere completamente asintomatiche o sviluppare i classici sintomi della malattia, quali febbre, tosse, mal di gola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare oltre che alla perdita dell’olfatto e all’alterazione del gusto.

Un gruppo di medici indiani ha recentemente riferito di aver notato la comparsa di sintomi anomali in pazienti affetti da questa mutazione, mai riscontrati negli altri. Si tratta di danni all’udito, gravi disturbi gastrici e coaguli di sangue che portano alla cancrena. Al momento però non è ancora stata confermata l’associazione tra questi sintomi e il nuovo ceppo.


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