Cronaca

Variante Delta, a fine estate sarà al 90% dei contagi in Europa | L’Italia quinta al mondo per diffusione

Preoccupa la diffusione della variante Delta del Covid. A fine estate sarà al 90% dei contagi in Europa. Che cosa c'è da aspettarsi

Preoccupa la diffusione della variante Delta del Covid. La mutazione del Coronavirus è più trasmissibile, e per questo motivo gli esperti temono che a fine dell’estate rappresenterà il 90%  dei contagi in Europa.  Si prevede che già entro l’inizio di agosto si arrivi al 70%.

Variante Delta, a fine estate sarà al 90% dei contagi in Europa

A renderlo noto è Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in un parere aggiornato sul rischio varianti del Coronavirus. “Circa il 30% degli individui di età superiore agli 80 anni e circa il 40% sopra i 60 anni non ha ancora ricevuto un ciclo completo di vaccinazione: fino a quando la maggior parte delle persone vulnerabili non sarà protetta dobbiamo mantenere bassa la circolazione del virus Delta aderendo rigorosamente alle misure di salute pubblica, che hanno funzionato per controllare l’impatto di altre varianti». “Sfortunatamente, i dati preliminari mostrano che la variante Delta può infettare anche individui che hanno ricevuto solo una dose dei vaccini attualmente disponibili”, ha detto la direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon. “E’ molto probabile che la variante Delta circolerà ampiamente durante l’estate, in particolare tra gli individui più giovani che non sono oggetto di vaccinazione, e ciò potrebbe causare un rischio per chi non è completamente vaccinato». «E’ molto importante – conclude Ammon – progredire con la campagna vaccinale a un ritmo serrato, con la seconda dose che va somministrata entro l’intervallo minimo, per accelerare i tempi”.

Cos’è la variante Delta del Covid? Sintomi e come riconoscerla

La variante Delta, individuata per la prima volta in India, è conosciuta anche come variante VUI-21APR-01 o B.1.617 e presenta una serie di mutazioni tra cui la E484Q, L452R e P681R la cui presenza contemporanea desta molte preoccupazioni tra gli esperti. Il timore maggiore è che questo ceppo possa essere più contagioso e che presenti dei maggiori rischi di reinfezione.

Al momento tuttavia, precisa il ministero della Salute, non sembrano esserci delle evidenze che questa variante causi una malattia più grave o che i vaccini siano meno efficaci, in ogni caso sono in corso degli studi che hanno come obiettivo quello di capire in modo più preciso quale sia l’impatto delle mutazioni sul comportamento del virus, in modo da poter attuare degli interventi appropriati.

Lo studio

Un recente studio del Francis Crick Institute di Londra e pubblicato sulla rivista Lancet ha messo in evidenza come in seguito all’infezione dalla variante Delta sia stata rilevata una quantità di anticorpi neutralizzanti inferiore rispetto a quelli contro la forma originale del virus di Sars-Cov2. Inoltre gli studi attualmente pubblicati riferiscono anche una maggiore contagiosità, compresa tra il 40 e il 60%, rispetto alla variante inglese, conosciuta anche come variante Alpha. La variante Delta infine sembra comportare anche un rischio di ospedalizzazione maggiore (2,6 volte di più).

I sintomi della variante Delta

Per quanto riguarda i sintomi non sembrano esserci delle differenze significative rispetto alle altre varianti di Covid. Le persone affette dalla variante Delta quindi possono essere completamente asintomatiche o sviluppare i classici sintomi della malattia, quali febbre, tosse, mal di gola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare oltre che alla perdita dell’olfatto e all’alterazione del gusto.

Un gruppo di medici indiani ha recentemente riferito di aver notato la comparsa di sintomi anomali in pazienti affetti da questa mutazione, mai riscontrati negli altri. Si tratta di danni all’udito, gravi disturbi gastrici e coaguli di sangue che portano alla cancrena. Al momento però non è ancora stata confermata l’associazione tra questi sintomi e il nuovo ceppo.


Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio