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La “Venere degli stracci” lascia Piazza Municipio: sarà collocata nella Chiesa di San Severo al Pendino a Napoli

Venere stracci lascia Piazza Municipio napoli

La “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, dopo cinque mesi di esposizione lascia Piazza Municipio: la scultura troverà una nuova collocazione a Napoli, dopo un intervento di restauro e ripristino. Da domani prenderanno il via i lavori di disallestimento. Come riporta l’Ansa, la sede individuata dall’Amministrazione comunale è la Chiesa di San Severo al Pendino.

La “Venere degli stracci” lascia Piazza Municipio ma resta a Napoli

La Chiesa di San Severo al Pendino permetterà una regolare fruizione dell’opera, ribadendo il ruolo dell’arte pubblica come strumento di rigenerazione urbana e valorizzazione del patrimonio culturale della città.

“L’arte e la cultura sono elementi fondamentali per la rigenerazione urbana e la coesione sociale, e Napoli, con la sua storia millenaria e la sua vivacità contemporanea, è il luogo ideale per sperimentare nuove forme di espressione artistica” ha dichiarato il sindaco Gaetano Manfredi. “La Venere degli stracci ha rappresentato un esempio concreto di come l’arte possa trasformare e arricchire il tessuto urbano. Siamo impegnati a sostenere e promuovere iniziative come ‘Napoli Contemporanea’ per fare in modo che Napoli continui ad essere un crocevia di creatività e innovazione, un punto di riferimento culturale a livello internazionale”.

Il commento di Michelangelo Pistoletto

“La Venere degli stracci ha in sé due anime, da una parte la Venere, bellezza feconda che attraversa tutti i tempi e permea lo spirito umano, dall’altra gli stracci, che sono disgregazione e rovina. L’icona classica della Venere abbraccia, accoglie, rigenera e dà nuova vita agli stracci introducendoli nella mitologia spirituale dell’arte. In sintesi l’opera è il simbolo dell’equilibrio e dell’armonia che noi tutti possiamo condividere e mettere in pratica. Napoli è una città che ha una straordinaria venerabilità, è illuminata dall’arte, ed è contemporaneamente avversata da ombre di lacerante degrado. Per questo desidero che l’opera rimanga a Napoli e serva a tutti per lavorare sulla rigenerazione, per riprendere in mano gli stracci e trasformarli in opera d’arte. E sono felice che ad accoglierla sarà un edificio immerso nel cuore storico della città, la Chiesa di San Severo al Pendino, che ne rispecchia l’intrinseca spiritualità”  ha affermato il maestro Michelangelo Pistoletto.

 

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