Tamponi per tutti in Veneto per scovare positivi al coronavirus ed isolarli. Proprio come avviene in Corea del Sud, uno dei Paesi più colpiti dal Coronavirus ma in grado di uscirne (i contagi sono in forte calo) grazie a misure di quarantena e soprattutto a un massiccio utilizzo dei tamponi, anche sugli asintomatici. Hanno fatto il giro del mondo le immagini dei tamponi fatti dai coreani ai semafori. Ora il Veneto ha deciso di percorrere la stessa strada: i tamponi saranno fatti per strada e fuori dai supermercati.
Coronavirus, in Veneto tamponi fuori dai supermercati
«Sui tamponi non accettiamo lezioni da nessuno: sono quello che ha voluto tamponare tutti i cittadini di Vo’ e oggi è un case history», avverte il presidente del Veneto Luca Zaia. Che aggiunge: «Abbiamo un progetto sui tamponi: li faremo anche on the road, fuori dai supermercati, al personale dei supermercati e ad altri perché più positivi troviamo, più ne isoliamo e meno diffusione abbiamo».
«Abbiamo fatto 29 mila tamponi, siamo la comunità che ha fatto più tamponi per milione di abitanti a livello mondiale – rileva ancora il governatore del Veneto-. La Corea, di cui tanto si parla, viene dopo i veneti per numero tamponi». E in effetti già oggi arrivano segnalazioni in Veneto, in particolare da Padova, dei primi tamponi effettuati dal personale sanitario fuori dai supermercati
Interrompere tutte le catene di trasmissione
La sanità della Regione Veneto – avverte l’assessorato alla Sanità – ha attivato uno specifico Piano di Sanità pubblica con l’obbiettivo interrompere tutte le possibili catene di trasmissione del virus responsabile di Covid-19 basato sulle seguenti strategie:
- innanzitutto individuare tutti i possibili casi sospetti, probabili e confermati perché «Dalla ricerca puntuale di tutti i casi confermati, sarà possibile avviare le conseguenti inchieste epidemiologiche ed intervenire con le disposizioni di isolamento domiciliare e quarantena».
- effettuare un’approfondita indagine epidemiologica per individuare tutti i possibili contatti: ad ogni caso sospetto, probabile e confermato, i Servizi di igiene sanità pubblica delle Asl «provvedono ad effettuare un’accurata indagine epidemiologica procedendo per centri concentrici ed allargando, per ogni singolo caso, la ricerca all’individuazione oltre che di tutti i possibili contatti “stretti” (familiari e lavorativi) anche di tutti i contatti occasionali (anche definiti come “non stretti” o a basso rischio)».
- «disporre, per tutti i contatti, le misure di quarantena e isolamento domiciliare fiduciario».
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