“No cappellini, no tuta”: il cartello affisso alla porta di un locale in Veneto: ecco il motivo. Questa iniziativa, di un locale a Treviso, mira a escludere alcuni giovani ritenuti problematici.
“No cappellini, no tuta”: il cartello affisso alla porta di un locale in Veneto
“No cappellini, no tuta. Ingresso selezionato” è l’avviso che da alcune settimane appare sulla porta del Casanegra Lounge di Ponte della Priula, a Treviso. Con questa iniziativa, il locale ha deciso di filtrare l’accesso ai propri clienti. Quello che potrebbe sembrare un provvedimento singolare ha in realtà un obiettivo ben preciso: escludere l’ingresso a ragazzi appartenenti a bande locali, noti per il loro abbigliamento.
La decisione di affiggere questo messaggio all’ingresso è stata presa all’inizio dell’anno dai gestori, in risposta a un grave episodio causato da baby gang. Dopo aver guadagnato popolarità tra i giovani, il locale era diventato un punto di ritrovo per numerosi gruppi di ragazzi, ma durante la notte di Capodanno si è verificata una violenta rissa che ha portato a diversi feriti.
Durante la festa di Capodanno, alcuni gruppi si sono scontrati all’interno del locale e poi subito dopo all’esterno, rovinando l’atmosfera della serata. La rissa ha portato al ferimento di un giovane di 18 anni, colpito con dei cocci di bottiglia da un 22enne proprio davanti all’ingresso. Questo non solo ha rappresentato una cattiva pubblicità, ma ha anche comportato un rischio concreto per il locale, che ha deciso di prendere provvedimenti. È stato affisso un avviso con la scritta “No cappellini, no tuta” e sono stati assunti buttafuori per controllare l’accesso e garantire che i clienti rispettino i requisiti per entrare.
Da giorni, quindi, sono state introdotte regole più severe per l’ingresso nel locale, al fine di prevenire episodi di caos e violenza simili a quelli verificatisi a fine anno. Il divieto di indossare cappellini e tute non è da intendersi come un obbligo rigoroso, ma piuttosto come un chiaro avviso per quei gruppi e individui inclini a provocazioni. I gestori hanno specificato che non hanno nulla contro l’abbigliamento sportivo, ma questo è diventato un simbolo di un certo contesto e di una clientela ritenuta indesiderata a causa di comportamenti eccessivi e violenti. Misure simili erano già state adottate da altri locali della zona con selezione all’ingresso, ma il Casanegra ha fatto un passo ulteriore, affiggendo un cartello esplicativo anche sulla porta.