Site icon Occhio Notizie

Patty Pravo racconta a Verissimo: ”Sono tornata a vivere”

Patty Pravo ha rilasciato un’intervista a Verissimo, ospite su Canale 5 di Silvia Toffanin, nella quale ha parlato di sé stessa e di ciò che l’ha fatta soffrire negli ultimi tempi, in particolare ha sofferto di depressione e di attacchi di panico. Ha confessato di essere tornata a vivere dopo un periodo considerato molto sofferente. Ma vediamo nel dettaglio cos’ha dichiarato.

Patty Pravo a Verissimo: la depressione e gli attacchi di panico

Patty Pravo ha parlato anche della depressione e degli attacchi di panico di cui ha sofferto. “Mi si è chiusa la gola, non riuscivo più a respirare. Non capivo niente, ero in uno stato di totale incoscienza. Ricordo che mi sono detta: ‘Basta, è finita’. Ho creduto di morire“, ha detto la cantante, riferendosi all’estate in cui dovette annullare i suoi concerti. “Non dormivo più, i farmaci erano come acqua, le notti interminabili, a fissare il soffitto credendo di impazzire. La sera salivo sul palco divorata dalla stanchezza e dall’ansia”. 

”Allora mi sono chiusa in camera, al buio, i telefoni spenti. Ho passato giorni interi stesa a letto, senza pensare né parlare, senza riuscire a piangere o a toccare cibo”, ha raccontato Pravo. Fortunatamente, Patty Pravo è riuscita a uscire dalla depressione grazie alla musica, all’affetto dei suoi fan e a un progetto: andare in Africa con Gino Strada. “Partire per l’Africa con Gino Strada, aiutare sul campo chi sta peggio di noi. Dopo aver ricevuto tanto, credo sia giunto il momento di dare. Ai bambini soprattutto”, ha dichiarato la cantante.

L’artista e il ricordo dei nonni

Patty Pravo, il cui vero nome è di Nicoletta Strambelli, ha ricordato affettuosamente i nonni, con la quale è cresciuta: “Ho passato la mia infanzia con i miei nonni, mia madre l’ho conosciuta in età adulta, ma non le ho mai portato rancore. C’era ma non la vedevo. Quando poi ci siamo frequentate faceva tante cose per me”.

Poi ha aggiunto: “Mia nonna era una persona eccezionale, basti pensare che a 3-4 anni mi ha portata a imparare pianoforte. Sapeva già cosa avrei dovuto fare nella mia vita. Lei mi dava una libertà totale, ma naturalmente dovevo essere una ragazza perbene. Mio nonno Domenico, invece, era un signore molto simpatico, pazzerello: mi faceva fare un sacco di tuffi quando andavamo al mare”.

 

Exit mobile version