Cronaca

Verona, assolto piastrellista accusato di non aver diviso con gli amici il premio da 2 milioni del Gratta e Vinci: “Potrà tenersi tutti i soldi”

bergamo vincita cinque milioni gratta vinci
Foto di repertorio
bergamo vincita cinque milioni gratta vinci

Dopo tre anni di battaglie legali, Ricardo T., un piastrellista brasiliano accusato da due amici di non aver diviso con loro il premio da 2 milioni di euro vinto con un Gratta e Vinci, è stato assolto dall’accusa di appropriazione indebita “perché il fatto non sussiste”. L’artigiano 43enne, residente in Italia da sei anni, si era reso protagonista di una straordinaria doppia vincita nel giro di 20 giorni: la prima a Modena, con un premio di 800mila euro, e la seconda a Garda, in provincia di Verona, con un biglietto vincente da 2 milioni di euro. Proprio quest’ultima vincita era stata al centro della disputa legale, con i due amici che avevano rivendicato una parte del premio.

Verona, non divide la vincita del Gratta e Vinci: assolto

Ricardo, dopo la vittoria da 800mila euro a Modena, aveva acquistato cinque biglietti da 20 euro ciascuno a Garda, circa 20 giorni dopo, il 22 febbraio 2020. Tra questi, aveva trovato il biglietto vincente da 2 milioni di euro. Tuttavia, nel momento in cui tentò di riscuotere la somma presso una banca a Peschiera del Garda, la vincita fu bloccata: la Banca d’Italia, insospettita dalla rapidità della doppia vittoria, segnalò il caso alla Guardia di Finanza, che intervenne sospendendo temporaneamente l’erogazione del premio. Si ipotizzava che Ricardo potesse aver ricevuto informazioni riservate da qualcuno interno alla concessionaria che distribuisce i Gratta e Vinci.

Le successive indagini, tuttavia, dimostrarono che le vincite erano frutto esclusivo della fortuna e dell’abitudine di Ricardo di acquistare interi pacchi di biglietti. Alla fine, l’accusa di appropriazione indebita è stata archiviata, confermando che non vi era alcuna prova a sostegno delle rivendicazioni degli amici.

La seconda vincita

La seconda vincita non aveva destato solo l’attenzione della Banca d’Italia, ma aveva anche suscitato l’interesse di due amici di Ricardo, Giovanni e Christian, i quali lo denunciarono sostenendo che ci fosse un accordo precedente tra loro per condividere l’eventuale vincita. Secondo la loro versione, l’acquisto del biglietto era stato fatto in comune, e pertanto il premio da 2 milioni di euro doveva essere suddiviso equamente tra i tre. “Abbiamo acquistato il biglietto insieme, quindi la vincita va divisa in parti uguali”, affermavano dal 2021. Sostenevano inoltre che, prima di procedere all’acquisto, avevano persino consultato un notaio e un commercialista. Tuttavia, Ricardo, secondo loro, li avrebbe traditi cercando di incassare l’intero premio da solo.

Le accuse erano così serie che Ricardo rischiava fino a tre anni di carcere, oltre all’obbligo di versare 540mila euro a ciascuno dei due amici. Il pubblico ministero Alberto Sergi aveva supportato la tesi di Giovanni e Christian, affermando che “la giocata era stata fatta in società”, basandosi anche sulla testimonianza di un impiegato bancario che dichiarò che Ricardo, al momento della riscossione del premio, aveva affermato che il biglietto era stato acquistato con altri. Durante le udienze precedenti, invece, Ricardo aveva sempre insistito che il biglietto vincente fosse stato comprato esclusivamente da lui, dichiarando: “Ho vinto quel biglietto e, per la felicità, avrei fatto un regalo anche a loro”.

Questo comportamento generoso era stato dimostrato anche in occasione della prima vincita da 800mila euro, quando Ricardo aveva regalato 20mila euro a un amico. Tale episodio è stato ricordato in aula dagli avvocati della difesa, che hanno cercato di dimostrare che Ricardo non avrebbe mai truffato nessuno. Inoltre, i legali hanno contestato la credibilità di alcuni testimoni, presentando come prova i tabulati telefonici per smentire alcune delle affermazioni chiave. Le argomentazioni della difesa hanno convinto il giudice, e il 16 settembre la sentenza pronunciata dalla giudice Miceli ha assolto Ricardo, permettendogli di tenere l’intero premio da 2 milioni di euro.

Gratta e VinciVerona