Cronaca

Verona, studente si rifiuta di salire su una scala arcobaleno e viene punito con una nota: “Contrario alla comunità Lgbt”

Verona, studente si rifiuta di salire su una scala arcobaleno e viene punito con una nota: "Contrario alla comunità Lgbt"
La scala arcobaleno

Un episodio accaduto in una scuola di Verona ha suscitato polemiche, trasformando un gesto che inizialmente sembrava una bravata tra compagni in una vera e propria presa di posizione contro i diritti Lgbt.

Un giovane studente ha infatti rifiutato di salire su una scala arcobaleno, un simbolo di inclusività dipinto un anno prima dagli stessi studenti in occasione della Giornata contro l’omofobia. Il ragazzo, che ha dichiarato di essere contrario ai valori Lgbt, ha scelto di arrampicarsi sul corrimano per evitare di calpestare i gradini colorati, suscitando l’attenzione dei suoi compagni e dei docenti. Per il suo comportamento è stata attribuita una nota disciplinare. A distanza di un mese, il caso è arrivato all’attenzione del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.

Verona, studente si rifiuta di salire su una scala arcobaleno

La scala in questione, decorata con i colori dell’arcobaleno e parole come “rispetto”, “tolleranza” e “accoglienza”, era stata realizzata come progetto scolastico da parte degli studenti. L’iniziativa era stata promossa dal ministero dell’Istruzione in occasione della Giornata contro l’omofobia, con l’intento di sensibilizzare sull’inclusività e combattere le discriminazioni. I gradini colorati erano diventati un simbolo di impegno per la promozione di valori positivi all’interno della comunità scolastica.

Circa un mese fa, uno studente ha dovuto percorrere la scala in questione per accedere a un’aula fuori dal suo percorso usuale. Tuttavia, invece di salire sui gradini, ha scelto di evitare di calpestarli, arrampicandosi sul corrimano e proseguendo con le braccia. Questo comportamento ha attirato l’attenzione di compagni e insegnanti, tanto che una docente ha deciso di punirlo con una nota disciplinare, considerandolo “inadeguato” e pericoloso.

L’incontro con la dirigenza scolastica

Il comportamento del ragazzo ha spinto la dirigenza scolastica ad approfondire la questione, convocando lo studente per un colloquio. Durante l’incontro, è emerso che lo studente non condivide i principi della comunità Lgbt rappresentati dalla scala arcobaleno. Questa posizione ha sorpreso e deluso i responsabili della scuola, che avevano visto nel progetto una valida opportunità educativa per sensibilizzare gli studenti al rispetto e alla convivenza.

La reazione della famiglia

La famiglia dello studente ha contestato la nota disciplinare, ritenendola inaccettabile. Secondo i genitori, non è giusto etichettare il figlio come omofobo per un gesto che non considerano offensivo. La famiglia ha quindi deciso di rivolgersi all’Ufficio scolastico provinciale e al ministero dell’Istruzione per ottenere chiarimenti. La scuola, dal canto suo, ha fornito un resoconto dettagliato dell’accaduto, mentre la vicenda ha iniziato a suscitare reazioni anche in ambito politico.

La polemica politica

Il caso ha sollevato una serie di polemiche politiche. Da un lato, esponenti della Lega, richiamando le dichiarazioni dell’ex ministro Carlo Giovanardi, hanno criticato l’approccio educativo della scuola, accusandola di essere troppo schierata su temi ideologici. Dall’altro lato, +Europa ha difeso la dirigenza scolastica, sottolineando il suo impegno nell’educare i giovani al rispetto e alla convivenza pacifica. Anche l’assessore ai Diritti umani, Jacopo Buffolo, ha espresso la sua opinione, affermando: “La scuola educa al rispetto, non all’odio. Questo episodio sembra strumentalizzato per creare un caso, anziché aprire un dialogo. È nei banchi che si costruisce una società più giusta.”

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