«Vietato ammalarsi»: l’ordinanza provocatoria del sindaco di Belcastro, un comune in provincia di Catanzaro, per denunciare le carenze della sanità pubblica. In questo piccolo comune calabrese, la guardia medica opera in modo discontinuo e l’ospedale più vicino si trova a quasi 50 chilometri di distanza.
«Vietato ammalarsi»: l’ordinanza del sindaco di Belcastro a Catanzaro
Da qualche giorno, nel comune calabrese di Belcastro, è stato imposto ai cittadini di non ammalarsi. Questo centro, con poco più di mille abitanti in provincia di Catanzaro, si trova in una situazione critica: la guardia medica funziona «a singhiozzo» e l’ospedale più vicino dista 45 chilometri. Di fronte a questa realtà insostenibile, il sindaco Antonio Torchia ha deciso di lanciare una protesta emettendo un’ordinanza provocatoria, in cui invita i cittadini a «evitare di contrarre qualsiasi malattia che richieda un intervento medico, soprattutto in caso di emergenza, e a riposare il più possibile».
La protesta
La provocazione del primo cittadino deriva dal fatto che oltre la metà degli abitanti del piccolo comune calabrese è composta da persone over 65, e il servizio sanitario pubblico non funziona come dovrebbe. Sebbene la guardia medica sia presente, opera «a singhiozzo», soprattutto nei fine settimana e nei giorni festivi. «L’ordinanza – ha spiegato il sindaco Torchia a La Nuova Calabria – è stata emessa a causa del disservizio che persiste dal giugno 2024, dovuto alla mancanza di medici. Ci era stato garantito che il problema sarebbe stato risolto entro novembre», ma così non è stato. Durante le festività, alcuni cittadini si sono recati al centro di continuità assistenziale, trovando però la porta chiusa e un cartello che indicava di recarsi al pronto soccorso di Catanzaro, distante oltre 45 chilometri. Il sindaco ha dichiarato di aver inviato numerose Pec all’Azienda sanitaria di Catanzaro. «Tutte senza risposta, mentre la gente continua a stare male», sottolinea il primo cittadino.