Cronaca

Archiviata la denuncia della città di Amatrice contro Charlie Hebdo

Avevano sollevato grandi polemiche, e grande indignazione, le vignette “satiriche” pubblicate dal settimanale francese Charlie Hebdo all’indomani del tragico sisma del 2016. Dopo quelle vignette, il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, aveva denunciato il settimanale, incassando anche le scuse dell’ambasciata francese a Roma, che aveva specificato che “il disegno di Charlie Hebdo non rappresenta in nulla la posizione della Francia”
All’inizio di ottobre, a 4 anni di distanza dalla pubblicazione delle vignette di Charlie Hebdo sul terremoto di Amatrice, era iniziato il processo contro il settimanale satirico francese. Oggi, la denuncia è stata archiviata: il Tribunale di Parigi l’ha ritenuta “irricevibile” .

 

Vignette di Charlie Hebdo sul terremoto di Amatrice: denuncia archiviata

La denuncia presentata dalla città di Amatrice contro il settimanale satirico francese Charlie Hebdo dopo il terremoto del 2016 in Italia è stata giudicata “irricevibile” dal tribunale di Parigi. Amatrice aveva denunciato Charlie per diffamazione e offese dopo la pubblicazione di due vignette sul terremoto in cui si mostravano alcune vittime insanguinate con la scritta “penne al pomodoro” e “penne gratinate“, o schiacciate sotto le macerie delle loro case con la scritta “lasagne”.

Il processo

Il 9 ottobre aveva avuto inizio il processo, scaturito dalla denuncia dell’allora sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che aveva fatto causa al giornale a seguito della pubblicazione, di alcune vignette “satiriche”, riferite al sisma dell’agosto del 2016.

Le vignette

Le vignette vennero pubblicate il 31 agostodel 2016: nella prima, “Sisma all’italiana”, si vedevano tre vittime del terremoto definite come “penne al pomodoro”, “penne gratinate” e “lasagne”, tutti feriti o sepolti dalle macerie. La seconda vignetta, qualche giorno dopo, mostrava una vittima agonizzante sotto le macerie, che dice “Italiani, non è Charlie Hebdo che costruisce le vostre case, è la mafia!”.

Il diritto alla satira

L’ambasciata di Francia a Roma aveva specificato che “il disegno di Charlie Hebdo non rappresenta in nulla la posizione della Francia”. Da parte sua, il giornale duramente colpito dall’attentato jihadista del 2015 si è sempre difeso invocando la libertà di espressione e di satira.