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Viole come il mare: cos’è la sinestesia e il significato del titolo

Dal 30 settembre 2022, su Canale 5, la nuova fiction con Francesca Chillemi e Can Yaman intitolata Viola come il mare: scopriamo cos’è la sinestesia e il significato del titolo. Si tratta di un light crime che mescola elementi di commedia e crime stories e si ispira al romanzo di Simona Tanzini intitolato Conosci l’estate? 

Viola come il mare: che cos’è la malattia sinestesia?

La sinestesia è una condizione per la quale un determinato stimolo coinvolge il funzionamento di uno o più sensi diversi da quelli che normalmente sono preposti per la sua elaborazione. Questa condizione si può verificare sia nella quotidianità, senza apparenti disturbi, sia come conseguenza di un problema neurologico. Non solo. A volte, questo tipo di malattia, può essere anche indotta dall’assunzione di alcuni tipi di farmaci o sostanze stupefacenti come mescalina o LSD. La sinestesia interessa una ristrettissima fascia di popolazione, orientativamente ci si aggira fra il 0,05% ed il 4% della persone.

La sinestesia può manifestarsi sotto diverse forme: chi soffre di questo disturbo, infatti, può “vedere” un colore, associare un odore a un suono, a un gusto, a un numero e così via. Nella storia, infatti, alcuni artisti, letterati e poeti erano affetti da questa malattia, fra tutti ricordiamo Kandinsky e Baudelaire. La sinestesia può essere anche indotta in condizioni normali attraverso ipnosi o meditazione.

La sinestesia di Viola come il mare,  il disturbo della protagonista che si trasforma in “particolarità”, la spiega la stessa Viola di Francesca Chillemi ad un dubbioso Francesco in una scena della serie. Vedo i colori delle persone. Si chiama sinestesia, è un disturbo neurologico. Sono impulsi elettrici che comunicano tra di loro, niente di magico. Percepisco le emozioni delle persone attraverso un colore. Se sono tranquilla si attiva solo se mi concentro, quando sono agitata invece mi travolge.

viola come il mare

Il significato del titolo

La sinestesia, però, è anche una figura retorica. In questo senso, ha un’importanza fondamentale per quanto riguarda il titolo della fiction. Viola non è solo il nome della protagonista. La sinestesia è anche una figura retorica molto usata in letteratura: un’associazione di parole che appartengono a due sensi diversi. Gabriele D’Annunzio ed Eugenio Montale sono stati tra i poeti italiani che hanno usato in modo più originale e illuminante le sinestesie. In musica, è celebre la sinestesia di Fabrizio De Andrè nella canzone Il sogno di Maria. 

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