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Viola come il mare, polemiche su Can Yaman: ”Recita malissimo, fiction pessima”

Dure critiche sui social contro Can Yaman e la nuova fiction di Canale 5, Viola come il mare. Nello specifico, si tratta di un light crime che mescola elementi di commedia e crime stories e si ispira al romanzo di Simona Tanzini intitolato Conosci l’estate? 

Viola come il mare: critiche a Can Yaman

La recitazione di Can Yaman è stata duramente bocciata, in quanto considerato come il classico ”belloccio”, senza talento. Le parole usate sui social sono state veramente molto dure. ”Can Yaman recita peggio degli attori delle telenovele, fa televisione solo perché è il belloccio del momento”. E ancora: ”Uno schiaffo alla meritocrazia, ci saranno almeno 150 attori migliori”. 

Le polemiche per la fiction

Ma le critiche non sono certo finite qui. ”Essere belli non vuol dire essere bravi. Can recita malissimo. Chillemi, invece, dovrebbe evitare di portare Azzurra Leonardi a Mediaset”. Poi gli attacchi alla fiction in generale: ”Fiction pessima, bocciata in tutto. Dalla recitazione, ai dialoghi, a tutto il resto. Come si era ampiamento capito dalla pubblicità”. 

La trama e le anticipazioni della nuova fiction

La protagonista, Viola Vitale a cui presta il volto Francesca Chillemi torna da Parigi in Sicilia, sua terra natale dopo essersi sempre occupata di comunicazione di moda. Nella sua Palermo, dove è ambientata la fiction, farà di tutto per cercare il padre che non ha mai conosciuto.

Una volta giunta a Palermo, Viola inizia a lavorare per una redazione web come giornalista di cronaca nera. È alle prime armi in quel settore ma sembra essere molto portata per il mestiere. In quest’ambito conosce il capo della polizia Francesco Demir interpretato da Can Yaman. Sicuramente un uomo molto affascinante con un grande talento investigativo ma una scarsa fiducia nel genere umano. I due lavoreranno fianco a fianco sui casi di omicidio: Viola lavora come giornalista, mentre Francesco lavora come poliziotto.

Ma Viola può contare anche su una sua particolare condizione neurologica, la cosiddetta “sinestesia”, che le fa associare i colori alle emozioni. La ragazza, infatti, quando conosce una persona capisce immediatamente dal colore che le trasmette, se il suo “movente” è la paura, la rabbia, la gioia, il dolore. Demir, invece, ha un carattere totalmente diverso: cresciuto in fretta a causa di una situazione familiare difficile, con papà turco e mamma italiana, è sempre a caccia di nuove piste per difendere i diritti dei più deboli. Insomma, ne vedremo delle belle!

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