Ancora una volta si verifica un grave episodio di violenza ai danni del personale addetto alla verifica dei titoli di viaggio. Due verificatori di Busitalia sono stati aggrediti questa mattina, intorno alle 10,30, mentre svolgevano il proprio lavoro su un autobus della linea 74, nel centro di Angri.
Violenza su un bus ad Angri, aggrediti due verificatori di Busitalia
L’aggressione è avvenuta quando uno dei passeggeri, infastidito dalla richiesta di esibire il biglietto, ha reagito violentemente. Successivamente, altri tre verificatori e una guardia giurata sono intervenuti, ma la situazione è degenerata ulteriormente, costringendo le vittime a ricorrere alle cure ospedaliere.
L’aggressore, dopo essere fuggito, è tornato sul posto con altre persone, riaccendendo il caos e aggravando ulteriormente la vicenda. Dopo l’aggressione, le vittime sono state trasportate in ospedale per le cure necessarie e successivamente si recheranno in caserma per denunciare formalmente l’accaduto.
I commenti
Gabriele Giorgianni, segretario Generale dell’Ugl Autoferrotranvieri di Salerno, ha espresso profonda indignazione per l’accaduto: “Siamo di fronte all’ennesimo episodio di violenza contro lavoratori che stanno semplicemente svolgendo il loro dovere. Non possiamo più tollerare che il personale di verifica venga trattato come bersaglio di aggressioni fisiche. Il nostro collega è stato brutalmente aggredito mentre stava facendo solo il suo lavoro, chiedendo il biglietto a un passeggero. È inaccettabile. Insieme ai colleghi di Cgil, Cisl, Uil e Faisa Cisal siamo vicini ai lavoratori aggrediti”, ha detto.
Anche Carmine Rubino, segretario generale dell’Ugl Salerno, è intervenuto duramente: “Si tratta di un fenomeno che ormai, come le aggressioni nei Pronto soccorso, quasi non fa più notizia e questo deve preoccupare tutta la società civile. La sicurezza del personale di Busitalia deve essere una priorità assoluta. Chiediamo misure immediate e concrete da parte delle autorità e dell’azienda per garantire l’incolumità dei lavoratori. Non è possibile che chi lavora a contatto con il pubblico sia costretto a vivere nel timore di aggressioni”, ha affermato