Cronaca

Violenza sulle donne, i dati Istat: “Le donne ora denunciano di più”

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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Il femminicidio di Giulia Cecchettin e il film di Cortellesi hanno aiutato le donne a denunciare le violenze cui sono vittime: sono questi i dati che emergono dall’Istat. La ricercatrice Maria Giuseppina Muratore a Open: «Denunce fino a 3 volte più degli anni precedenti».

Violenza sulle donne, i dati dell’Istat

Nel 2023 le richieste ricevute dal numero verde di pubblica utilità contro la violenza sulle donne e lo stalking, il 1522, sono aumentate rispetto agli anni precedenti (circa 51.713, +143% rispetto al 2019 e +59% rispetto al 2022). Si tratta di un incremento che nell’ultimo trimestre dell’anno scorso è andato ad accentuarsi «spesso a causa della grande risonanza della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre» e anche «per gli effetti sull’opinione pubblica dell’omicidio di Giulia Cecchettin». La conferma arriva durante un’audizione della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul femminicidio dove sono stati illustrati i dati sul fenomeno.

«L’aumento delle chiamate al 1522 nel IV trimestre si verifica ogni anno, a causa della grande risonanza della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre», spiega la dottoressa Maria Giuseppina Muratore, dirigente di ricerca del Servizio Registro della popolazione, statistiche demografiche e condizioni di vita. «Nel 2023, tuttavia, l’incremento registrato è particolarmente evidente anche rispetto agli stessi trimestri degli anni precedenti, come dimostrano i numeri (+302,9%, +238,3%, +108,8% e 142,5% le variazioni dal 2019 al 2022)». «È probabile che le richieste di aiuto ed informazioni al 1522 siano state ancora più accentuate dal dibattito pubblico che si è creato intorno all’omicidio di Giulia Cecchettin, ma non si può parlare di correlazione statistica tra i due fenomeni. Va ricordato inoltre che nello stesso periodo di novembre 2023 è stato approvato il disegno di legge Roccella “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”, già presentato precedentemente, che ha sicuramente mosso l’opinione pubblica, così come la visione del film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani“».

I dati

Il 31,3% delle telefonate è per assistenza contro casi di violenza ma in tante chiedono anche informazioni sul servizio e sui centri antiviolenza. Sono in gran parte donne le richiedenti. Nel 2023 16mila e 283 persone hanno chiamato il 1522 con un incremento di circa 36,7 rispetto al 2022. L’87,2 per cento di queste donne sono italiane.

I dati sul femminicidio

Secondo quanto ricostruito da Istat i primi dati relativi agli omicidi nel 2023, appena diffusi dal Ministero dell’Interno, indicano un moderato aumento dei casi di omicidio volontario: dai 322 del 2022 si passa a 330. Stiamo parlando degli omicidi in generale sia su uomini che donne.

«A fronte di un aumento per gli uomini, gli omicidi di donne diminuiscono dai 126 del 2022 ai 120 del 2023», recita il report. Le analisi realizzate nel corso degli anni indicano che, in misura stabile, oltre la metà degli omicidi «sono attribuiti al partner o all’ex partner della donna uccisa e circa il 20% ad altri parenti; 4 omicidi su 5 avvengono quindi nell’ambito familiare». «Ancora non sono disponibili i dati sui femminicidi per il 2023. Serve un’attenta analisi prima di poter rilasciare questi dati», precisa a Open Muratore. «Si può dire comunque che i dati sugli omicidi delle donne, pubblicati dal Ministero dell’Interno, siano in diminuzione per le sole donne, dai 126 del 2022 ai 120 del 2023».

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