“Il sangue al Ruggi è testato per il virus West Nile, per cui è azzardato puntare il dito contro la trasfusione di sangue, escludendo la puntura di zanzara”: è quanto riferiscono fonti mediche del Ruggi, dopo la diffusione, dalla Piana del Sele, dell’indiscrezione sulla possibile causa del contagio del 59enne di Altavilla Silentina. Per il Ruggi è da escludere che il 59enne si sia infettato in ospedale. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Virus West Nile: il Ruggi esclude contaminazione del sangue per le trasfusioni
Le trappole per monitorare gli insetti hanno dato esito negativo, ma , come ribadiscono sempre dall’azienda ospedaliera universitaria, “il virus era stato già identificato su un uccello nell’area di Agropoli, come riportato dall’Istituto superiore di sanità il 6 agosto scorso”.
Il 59enne di Altavilla Silentina, che si sottoponeva a terapie chemioterapiche per una patologia oncologica, era ricoverato per una grave forma di encefalite nel reparto di Clinica infettivologica universitaria, dove è stato individuato il primo caso nel salernitano. Da qui, poi, il trasferimento in terapia intensiva, per sopraggiunti problemi respiratori.
Nella zona di Altavilla Silentina è stata già effettuato un trattamento larvicida e posizionate le trappole per catturare e monitorare le zanzare, che sono state inviate all’Istituto zooprofilattico di Portici. I primi test hanno dato esito negativo.
Un altro caso, invece, si riscontra a Roccadaspide. Si tratterebbe di un 60enne di Roma. L’Asl di Salerno ha effettuato la disinfestazione per la lotta contro la zanzara Culex, portatrice del West Nile Virus, presso l’abitazione dell’uomo. Il probabile terzo caso interessa un 70enne di San Mango Piemonte.