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Vittima di phishing truffata di 12mila euro, Poste Italiane condannata a risarcire

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Vittima di phishing truffata di 12mila euro, Poste Italiane condannata a risarcire. Non è stato dimostrato che siano state adottate adeguate misure di sicurezza, né che ci sia stata una colpa grave nell’utente nella custodia delle proprie credenziali di accesso: per questo motivo Poste Italiane ha restituito l’importo sottratto fraudolentemente a una donna napoletana, che aveva visto sparire 12.400 euro dal proprio conto. La vicenda è stata risolta dal collegio dell’Arbitro Bancario Finanziario, organismo che si occupa della risoluzione stragiudiziale delle controversie tra i clienti e le banche o gli altri intermediari finanziari.

Vittima di phishing truffata di 12mila euro: Poste Italiane condannata a risarcire

Nel documento della decisione del Collegio di Napoli viene ricapitolata la storia, che comincia il 23 marzo 2023, quando la donna riceve un sms apparentemente proveniente da Poste Italiane con cui viene avvisata di un accesso anomalo al proprio conto corrente. Si tratta, in realtà, di un attacco spoofing, nel quale viene falsificato il mittente per indurre la vittima, come è avvenuto in questo caso, a cliccare su un link che la porterà su un sito clone per poi recuperare le credenziali che andrà ad inserire.

La donna contatta il servizio clienti e l’operatore le dice di non inserire i dati personali. Poco dopo, però, arriva una telefonata: un sedicente operatore, in realtà un truffatore, le dice di avere ricevuto una segnalazione dal servizio clienti, che dal suo conto corrente è partito un bonifico verso una persona a lei sconosciuta e che è necessario bloccarlo. La donna segue le indicazioni al telefono e, quando successivamente blocca le carte nella propria area personale, si rende conto che 12.400 euro sono scomparsi; in particolare, c’è stata una prima operazione, con cui 9.750 euro sono stati trasferiti dal libretto di risparmio al conto corrente, e la seconda, un bonifico, da lei mai autorizzato, con cui 12.400 euro sono stati inviati ad una persona che non conosce.

Poste Italiane risarcisce vittima di phishing

Di fronte al collegio Poste Italiane ha sostenuto che la controparte ha eseguito personalmente le operazioni dettate dallo sconosciuto, partecipando così alla truffa anche se in modo inconsapevole, e ha specificato che il primo trasferimento di denaro è stato autorizzato prima con codice alfanumerico e poi con la notifica sul dispositivo della correntista.