Cronaca

Vladimir Luxuria: “Ho amato solo una donna, si fece avanti in discoteca. Ora sto con Danilo, ha 37 anni: per lui faccio il laser sul viso”

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Vladimir Luxuria si racconta in una intervista esclusiva al Corriere della Sera. L’attivista e politica originaria di Foggia ha svelato alcuni aspetti della sua vita privata, dall’infanzia alla vita sentimentale.

Vladimir Luxuria e l’amore per Sara

Nell’intervista al Corriere della Sera, Vladimir Luxuria ha raccontato: “Da ragazza mi adescò un pedofilo, sono stata amante di un politico di destra sposato. Ho avuto un’amicizia sentimentale con un attore“. Per lei, però, c’è stato un unico amore: “Nella mia vita ho amato solo una donna, Sara Slowley. La nostra era una relazione romantica, non abbiamo mai avuto un rapporto completo. Mi piaceva accarezzarla, baciarla, dormire abbracciati“.

“Ci conoscemmo In una discoteca a Vasto. Lei era inglese, molto femminile, seno abbondante, bionda, occhi azzurri, un carattere “maschile”. Per dire: mi si avvicinò e chiese se mi poteva offrire da bere. All’epoca ero un 17enne effeminato, esile, coi capelli lunghi. Mi raccontò di essere arrivata in Italia con le amiche in autostop: la sua indipendenza mi colpì. Mi diceva: tu fai le tue storie, io le mie. Venne a Foggia e mia madre per un periodo pensò che non fossi gay. Quando andavo in Inghilterra, mi portava ai concerti, mi ha fatto fumare lei la prima canna. Purtroppo è mancata per un tumore: quando l’ho saputo ho pianto per giorni. Il figlio mi ha invitata al matrimonio. Sara mi ha insegnato la libertà, l’amore per la musica, per l’arte”.

Il primo amore gay

“Un ferroviere di Foggia, che però mi voleva solo come passiva, non mi toccava neanche. Quando tornavo a casa mi masturbavo ripensando al rapporto che avevamo avuto. Avevo 16 anni: fu il primo. Poi un compagno di istituto, che mi accettò con gli optional. Pure con lui, storia clandestina. Sia lui che il ferroviere, poi, si sono sposati“.

Il politico di destra

“Fosse stato per lui staremmo ancora insieme e ogni tanto mi lancia l’amo, ma io non voglio più fare l’amante: lui era sposato. Ed era incauto: una volta venne a casa al Pigneto con l’auto blu e la scorta. I ragazzi fuori con le birre nascosero subito le canne. Però ne ho un ricordo bellissimo: era galante, passionale, disponibile. Sono diventata arida. Ho avuto solo scopamici, anche se la parola non mi piace. Fino a Danilo. Con lui siamo una coppia aperta non praticante, nel senso che ci piace pensare che potremmo avere altre storie, ma non le abbiamo.

L’amore con Danilo

“Danilo Zanvit Stecher lavora in un’associazione che si occupa di recupero dei tossicodipendenti. Nel 2009 mi chiamò a Bolzano per una fiaccolata contro l’omofobia. Nata come affinità elettiva, la relazione vera è iniziata quasi due anni fa. Non lo voglio chiamare fidanzamento. È omosessuale non integralista. Infatti è attratto da me, che sono transgender“.