Ariana Grande è intervenuta nella polemica esplosa attorno al poster fan-made del film Wicked, che ha suscitato la rabbia di Cynthia Erivo. L’immagine modificata dai fan per rendere l’aspetto del poster più simile alla locandina del musical di Broadway aveva oscurato il volto di Erivo, interprete di Elphaba, coprendolo quasi interamente con il cappello della strega. L’attrice ha ritenuto l’alterazione offensiva, sottolineando come l’IA stia già causando danni a Hollywood, e ha espresso la sua frustrazione sui social.
Wicked: Ariana Grande risponde alla polemica sul poster fan-made
Cynthia Erivo ha dichiarato di sentirsi denigrata e annullata, affermando che il poster originario era un omaggio al musical e che, come attrice in carne e ossa, non poteva essere trattata come un disegno. Il cambiamento nell’immagine le ha dato la sensazione che i fan stessero cercando di cancellare la sua individualità, un paragone che ha legato agli effetti dell’intelligenza artificiale nell’industria cinematografica. A seguito di queste dichiarazioni, Ariana Grande, co-protagonista di Wicked nel ruolo di Glinda, ha offerto il suo punto di vista. In un’intervista con Variety, la cantante ha scelto di non entrare direttamente nel merito della modifica al poster, ma ha espresso solidarietà verso Erivo, sottolineando che il dibattito sull’IA è estremamente complesso. Grande ha spiegato che stiamo vivendo un periodo di “grandi assestamenti” e che l’IA rappresenta un fenomeno che va oltre il controllo individuale, richiedendo cautela e comprensione.
“Rispetto moltissimo Cynthia, è come una sorella per me, e le voglio molto bene. Però dobbiamo tenere a mente che ci troviamo in un periodo di cambiamento profondo, dove l’IA è solo uno dei tanti aspetti di questa trasformazione”, ha detto Ariana. Riconoscendo che i fan sono liberi di creare contenuti ispirati dai loro idoli, Grande ha comunque ribadito che il fenomeno dell’intelligenza artificiale è più ampio e che bisogna affrontarlo con consapevolezza. Questa polemica sottolinea ancora una volta il crescente dibattito sull’utilizzo dell’IA nell’arte e nella creazione di contenuti, soprattutto in un momento in cui Hollywood sta affrontando profonde trasformazioni tecnologiche e culturali.