Cronaca

WWF lancia l’allarme: “Esaurite le risorse ittiche nel Mediterraneo per il 2024”

pesce azzurro
immagine direpertorio
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WWF denuncia l’esaurimento delle risorse ittiche nel Mar Mediterraneo per il 2024. Questo non proviene solo dallo sfruttamento, ma anche il cambiamento climatico gioca un ruolo fondamentale e acuisce drasticamente la condizione.

Esaurite le risorse ittiche nel Mediterraneo, i dati e le cause

Lo denuncia un dossier del WWF, per il 2024 le risorse ittiche nel Mediterraneo sono ufficialmente terminate. Significa che la virtuale produzione interna dell’Europa di pesce, crostacei e molluschi si è esaurita. Se fosse stata utilizzata solo questa a partire da oggi sarebbe necessario ricorrere esclusivamente all’importazione.

La notizia arriva in concomitanza della 36esima edizione del Comitato per la Pesca della Fao, il più importante forum intergovernativo in cui si discute di problematiche legate alla pesca e all’acquacoltura, che si terrà a Roma dall’8 al 12 luglio. Il Mediterraneo si conferma il mare più sovra sfruttato al mondo, con il 58 per cento degli stock ittici sovrapescati. Un dato importante, se si confronta con gli stock sfruttati a livello globale che raggiungono il 37 per cento.

Ma la percentuale non proviene solo dallo sfruttamento, anche il cambiamento climatico gioca un ruolo fondamentale e acuisce drasticamente la condizione. Il riscaldamento globale sta devastando le popolazioni ittiche di alcuni ambienti tropicali, mettendo a dura prova le comunità che vivono di pesca. In Italia questo provoca il notevole aumento di meduse nei mari, che intaccano la presenza delle specie autoctone costrette a spostarsi. 

Risorse ittiche: i consumi in Europa e Italia

Se avessimo utilizzato solo le risorse del Mediterraneo, in questi primi sei mesi del 2024, ora dovremmo ricorrere unicamente al pesce importato. La richiesta e il consumo di pesce sono altissimi in Europa. Ogni cittadino consuma in media 24 chili di pesce l’anno pro capite e gli italiani la superano, con 31,21 chili. Nei mesi estivi la domanda cresce e si va a incrementare una pesca eccessiva. Le specie più richieste e, quindi, anche più sfruttate, sono le sardine, il nasello, i gamberi e la triglia. Si cercherà di fare fronte a questa condizione tentando di abolire la pesca illegale che sembra proliferare nei mari e, in aggiunta, il Wwf sta provando a promuovere un consumo consapevole delle risorse ittiche. 

Esaurite le risorse ittiche: cosa si può fare

Posto che per il resto del 2024 l’Europa è costretta a ricorrere all’importazione, ci sono alcune misure che possono limitare l’impatto (collettivo e individuale) sul mare. “Le evidenze scientifiche confermano come aumentando la protezione in aree chiave del Mediterraneo gli habitat marini potrebbero riprendersi, gli stock ittici chiave essere ricostituiti e noi potremmo combattere al meglio l’impatto del cambiamento climatico afferma Giulia Prato, responsabile mare WWF.

L’invito dunque, per questo imminente summit COFI, è considerare (e prendere provvedimenti su) gli aspetti politici, economici e ambientali della pesca europea. Ma come possiamo comportarci noi consumatori? Scegliere pesce locale e adulto, per evitare sovrafruttamento delle specie e rispettare i tempi di riproduzione. Ricordiamo inoltre la nozione fondamentale che il pesce è di stagione. Sarebbe buona norma conoscere il calendario della pesca e soprattutto i suoi divieti. Infine, consumare meno pesce.

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