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Yeva Sai, Alina di Mare Fuori si racconta: “Sono scappata dalla guerra in Ucraina, la serie mi ha salvata”

Yeva Sai Alina Mare Fuori racconta serie salvata

Yeva Sai Alina Mare Fuori racconta serie salvata

Yeva Sai, Alina di Mare Fuori, racconta di come la serie l’abbia in realtà salvata, poiché l’attrice è dovuta scappare dalla guerra in Ucraina. Yeva ha anche imparato l’italiano durante le riprese e ora, rivela con orgoglio, conosce anche un po’ di napoletano.

Yeva Sai racconta che Mare Fuori l’ha salvata

Alina, dopo una breve apparizione alla fine della terza stagione di Mare Fuori, è diventata una delle protagoniste della fortunata serie Rai. Alina è una giovane di origine ucraina che non parla. Si è infatti trincerata nel silenzio per colpa della rabbia e del dolore che prova. A interpretare questo ruolo è l’attrice Yeva Sai. Yeva è originaria di Leopoli, in Ucraina, ha 20 anni e il suo sogno, da sempre, era quello di diventare attrice. Al settimanale Chi, ha rilasciato che sin da piccola sognava di fare l’attrice. In Ucraina ha studiato recitazione, la guerra l’ha costretta a lasciare Kiev e ora vive a Milano. La lontananza dalla sua famiglia però è difficile da gestire: “Prendere la decisione di andare via è stato difficile, non volevo lasciare la mia famiglia“.

Fin da piccola sognavo di fare l’attrice. In Ucraina ho studiato per fare questo lavoro, a Kiev in un’accademia di recitazione e danza. Poi la guerra, la maledetta guerra, ha messo in pericolo tutto“, ha raccontato Yeva. Poi la svolta: “È successo che a Mare Fuori cercassero una figura come la mia e mi sono ritrovata sul set in modo velocissimo. Non conoscevo nulla della serie, il provino l’ho fatto in accademia con una semplice auto registrazione che ho inviato, mi hanno presa subito e questo mi ha salvata“.

Io non volevo andare via dal mio paese, nessuno merita di vivere una guerra. Vivere a Milano da sola, con il pensiero che torna sempre a casa, la paura, non è semplice. Ma questa è un’occasione caduta dal cielo e dico grazie. Il mio ruolo prevedeva che non parlassi per parecchie puntate a causa di un trauma, mi chiamavano la ‘muta’. Ho usato quel periodo per imparare l’italiano. Oggi me la cavo, parlo un pochino anche in napoletano.

La lontananza dalla famiglia che è ancora in Ucraina

I miei genitori non hanno ancora visto la serie purtroppo, vedere la tv per loro è difficile anche se ora a Leopoli la guerra si sente un po’ meno. Stiamo capendo come fare. Mi mancano tantissimo, mi manca casa mia. So che la mia famiglia mi vuole qui in Italia, per loro è un sollievo sapere che sono al sicuro. Sono single. Vivo da sola, prima dividevo casa con le coinquiline. Sono stata fortunata a trovare una mia indipendenza, senza che mi trattassero da ‘sei ucraina, poverina’. Non nego che sia successo. Bastano certi sguardi e capisci al volo. Bisogna essere forti, io lo sono. Una cosa non sopporto: quando ci sono persone che ti fanno la ramanzina sulla guerra senza averla vissuta sulla propria pelle.

Sul suo futuro al momento ha poche certezze e molti punti interrogativi: “Chi vive in guerra cancella dalla testa la parola futuro. Il presente va benino, ma al futuro non riesco a pensarci“.

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