Vito Loiacono, lo youtuber indagata per l’incidente mortale a Casal Palocco di Roma riappare sui social con una storia Instagram: “La gente è cattiva e la vita spietata, ma io non mollo”.
Roma, youtuber dell’incidente a Casal Palocco posta una storia social
“Ho scoperto quanto le persone possano essere cattive. Ho scoperto come la gente segue la massa per la paura di essere giudicata. Ho scoperto come nessuno vuole sapere come stai veramente ma cerca solo di vedere il marcio con lo scopo di vendere l’articolo perfetto. Ho scoperto come la gente interessata a vedere solo l’1% di ciò che si crede senza voler approfondire il resto 99%. Ho scoperto che la vita è spietata e che nessuno ti aiuta a rialzarti ho scoperto che la gente gode nel vedere qualcun altro fallire ho capito che non voglio mollare. (Immagino già che si cercherà della malizia in ogni mio gesto). Non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire”, riappare sui social Vito Loiacono, uno dei ragazzi di The Borderline indagati per la morte del piccolo Manuel, e lo fa con una storia Instagram.
Sul suo canale Youtube dove conta più di 234 mila iscritti, Loiacono si presenta così: “Ciao sono Vito, ma potresti conoscermi come er MOTOSEGA… il mio obiettivo su YouTube è strapparti un sorriso ogni giorno, portando i vlog più pazzi ed esclusivi del web. Passerò 24h nei posti più strani che possiate immaginare, e porterò diverse challenge nella quale vi farò divertire, mentre io soffrirò, ma fa niente… farei di tutto. consigliatemi qualsiasi video sotto nei commenti, e chiedetemi di salutarvi nei video, poiché in ogni vlog saluterò l’iscritto del giorno. mi raccomando però, inizia a seguirmi SOLO se ti faccio ridere, ma FALLO anche se non ti faccio ridere“.
L’incidente mortale a Casal Palocco
Proprio durante un video che sarebbe finito sul social, girato insieme agli amici in cerca di follower, Loiacono è rimasto coinvolto nello schianto in cui ha perso la vita Manuel, un bambino di 5 anni. Alla guida c’era Matteo Di Pietro, 20enne indagato per omicidio stradale e lesioni, insieme ad Alessio Ciaffaroni, Simone Dutto e Gaia Nota, che ora rischiano l’accusa di concorso colposo nell’omicidio.
Dopo il sequestro dei telefoni e un’attenta analisi la Procura ha delegato altri accertamenti: si cercano innanzi tutto le GoPro e altre videocamere con le quali i ragazzi riprendevano la sfida e i computer, dove i video potrebbero essere stati scaricati. Immagini che potrebbero essere fondamentali per ricostruire i momenti dello schianto.
In base alle testimonianze, tra l’altro, è emerso che l’auto andava a elevatissima velocità. Nei dispositivi mobili si cercano le chat, i messaggi, intercorsi tra i ragazzi o dialoghi utili alle indagini per ricostruire quanto avvenuto quel dannato mercoledì pomeriggio.