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Zona arancione, 8 regioni a rischio | Cosa cambia e differenze

Sono otto le regioni a rischio zona arancione dalla prossima settimana. Ma quali sono? Vediamo insieme cosa cambia e quali sono le differenze: le regole dal 17 gennaio

Sono otto le regioni a rischio zona arancione dalla prossima settimana. Ma quali sono?  Crescono rapidamente i casi Covid in tutt’Italia, mentre continua ad aumentare anche la pressione ospedaliera, il parametro chiave per la mappa dei colori. Ricoveri e terapie intensive, infatti, hanno ormai superato al soglia della zona gialla in metà  del Paese ed è sempre più reale, per molte Regioni, il passaggio alla fascia arancione, con nuove restrizioni. Vediamo, qui sotto, chi rischia il cambio di fascia e da quando, le regole e cosa cambia con il Green pass rafforzato, quello base o senza.  Vediamo insieme che cosa cambia e quali sono le differenze.

Otto regioni a rischio zona arancione: cosa cambia e le differenze

La situazione ospedaliera, a livello nazionale, è in lento ma progressivo peggioramento: stanno crescendo da settimane, anche se per fortuna più lentamente rispetto ai contagi, i posti letto occupati nei reparti ordinari e nelle rianimazioni. Il tasso di occupazione dei reparti non critici è salito al 27%, mentre anche le rianimazioni continuano a crescere – anche se più lentamente rispetto ai ricoveri – e hanno toccato il 18%.

Dati regione per regione

Dati Agenas aggiornati all’11 gennaio

  • Abruzzo: 26% (reparti), 18% (terapie intensive)
  • Basilicata: 21% (reparti), 3% (terapie intensive)
  • Calabria: 38% (reparti), 20% (terapie intensive)
  • Campania: 25% (reparti), 12% (terapie intensive)
  • Emilia-Romagna: 24% (reparti), 17% (terapie intensive)
  • Friuli Venezia Giulia: 28% (reparti), 21% (terapie intensive)
  • Lazio: 25% (reparti), 21% (terapie intensive)
  • Liguria: 38% (reparti), 20% (terapie intensive)
  • Lombardia: 31% (reparti), 17% (terapie intensive)
  • Marche: 25% (reparti), 22% (terapie intensive)
  • Molise: 13% (reparti), 5% (terapie intensive)
  • P.A. Bolzano: 15% (reparti), 14% (terapie intensive)
  • P.A. Trento: 24% (reparti), 31% (terapie intensive)
  • Piemonte: 33% (reparti), 24% (terapie intensive)
  • Puglia: 17% (reparti), 10% (terapie intensive)
  • Sardegna: 13% (reparti), 14% (terapie intensive)
  • Sicilia: 32% (reparti), 20% (terapie intensive)
  • Toscana: 22% (reparti), 21% (terapie intensive)
  • Umbria: 30% (reparti), 16% (terapie intensive)
  • Valle d’Aosta: 54% (reparti), 18% (terapie intensive)
  • Veneto: 25% (reparti), 20% (terapie intensive)

Zona arancione: quando scatta

Sono tre i parametri da superare a livello regionale per entrare in zona arancione:

  • Incidenza superiore ai 150 casi per 100mila abitanti
  • La soglia del 30% dei posti letto occupati nei reparti ordinari
  • La soglia del 20% dei posti letto occupati nelle terapie intensive

Chi rischia il passaggio di fascia

Da lunedì 17 gennaio, secondo gli ultimi dati Agenas e i parametri elencati qui sopra per il cambio di fascia, a rischiare il passaggio in zona arancione sarebbero il Piemonte, che supera entrambi i parametri (ricoveri 33%, Ti 24%), la Liguria, che oltrepassa la soglia dei ricoveri (38%) mentre è al limite per le rianimazioni (20%),  così come la Sicilia (32% ricoveri, 20% terapie intensive) e la Calabria (ricoveri 38%, terapie intensive 20%).

Resta molto in bilico, invece, la Valle D’Aosta, dove i ricoveri sono al 54% e le terapie intensive appena sotto il limite (18%). Oltrepassano il limite delle rianimazioni, invece, e si avvicinano alla soglia dei ricoveri, anche le Marche (25% ricoveri, 22% Ti) e il Friuli Venezia Giulia (28% ricoveri, 21% Ti).

Cosa si può fare in zona arancione

Partiamo con il ricordare che le restrizioni della zona arancione non toccano chi possiede il super Green pass, ovvero chi si è sottoposto alla vaccinazione o è guarito dal Covid. La questione cambia, invece, per chi non è in possesso del Green pass, ovvero non si è sottoposto nemmeno al tampone, e per i non vaccinati. Vediamo come.

er chi non ha il Green pass, gli spostamenti con mezzo proprio verso altri comuni della stessa Regione o verso altre Regioni/P.A. sono consentiti solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune (con autocertificazione). Restano consentiti, invece, gli spostamenti da comuni di massimo 5mila abitanti, verso altri comuni entro i 30 km, eccetto il capoluogo di provincia.
È vietato inoltre l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi).

Per chi ha il Green pass base (tampone negativo), invece, è vietato l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi), ma anche l’effettuazione di corsi di formazione in presenza e la pratica di sport di contatto all’aperto.


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